Tra i vari vantaggi economici che un’azienda può riconoscere ai propri lavoratori dipendenti rientrano, certamente, i fringe benefit e la concessione dell’utilizzo di un’automobile o di un mezzo aziendale.
Per i dipendenti, sia gli emolumenti in denaro, sia i valori corrispondenti ai beni, ai servizi e alle opere percepiti dal dipendente in relazione al rapporto di lavoro costituiscono, in linea generale, redditi imponibili e concorrono alla determinazione del reddito di lavoro dipendente.
Il successivo articolo 51 del TUIR individua, tuttavia, specifiche deroghe al principio della totale tassabilità del reddito di lavoro dipendente, elencando le componenti reddituali che non concorrono a formare la base imponibile o vi concorrono solo in parte.
Il comma 4, lettera a), del Tuir nel definire il regime fiscale degli autoveicoli, motocicli e ciclomotori concessi in uso promiscuo ai dipendenti, prevede per gli stessi, in deroga al generale criterio di tassazione dei fringe benefit basato sul loro “valore normale”, un criterio di determinazione forfettaria del quantum da assoggettare a tassazione.
Con l’espressione “auto uso promiscuo”, si intendono i veicoli che l’azienda possiede e dà in beneficio al dipendente, che ne può usufruire anche al di fuori dell’orario di lavoro, per scopi personali. Il termine promiscuo significa proprio che il veicolo viene utilizzato sia come auto aziendale che come auto personale.
La
Legge di bilancio 2020, in vigore dal 1° gennaio 2020, ha modificato la citata
lettera a) al fine di incentivare il ricorso all’utilizzo di veicoli meno
inquinanti. Prima della modifica del 2020, si stimava che ogni auto a uso
promiscuo venisse utilizzata al 30% per uso privato. Ai fini fiscali, la
tassazione veniva calcolata sul 30% dei km annui (stimati dall’Agenzia
dell’Entrate in 15 mila km totali), moltiplicati sulla base del costo
chilometrico indicato nelle tabelle ACI. Nella Gazzetta Ufficiale n. 298
del 22 dicembre 2023 sono state pubblicate le tabelle nazionali 2024 dei costi
chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall’ACI,
necessarie per determinare il compenso in natura per i veicoli concessi in uso
promiscuo ai dipendenti.
Dal il 1° luglio 2020, in forza della modifica
introdotta, la percentuale di utilizzo privato dell’auto aziendale è cambiata
e la tassazione che il dipendente deve versare corrisponde ad una percentuale
che varia in base alle emissioni di CO2 dell’auto in questione, la percentuale
va poi moltiplicata per il costo al km dell’auto indicato nelle tabelle ACI.
L’intento è quello quindi di scoraggiare l’acquisto e l’utilizzo di auto con
emissioni superiori a 190 g/km, prevedendo un incremento della percentuale assoggettata
a tassazione sulla base di questi parametri:
emissioni di CO2 non superiori a 60g/km: 25%;
emissioni di CO2 tra 60 e 160 g/km: 30%;
emissioni di CO2 tra 160 e 190 g/km: 50%;
emissioni di CO2 superiori a 190 g/km: 60%.
Per quello che riguarda l’erogazione dei fringe benefit da parte del datore di lavoro ai suoi lavoratori dipendenti, a partire dal 1° gennaio 2024 la legge di Bilancio 2024, n. 213 del 30 dicembre 2023, ha stabilito che non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa. Il limite di 1000 euro è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi o affidati. I datori di lavoro che decideranno di dare attuazione al provvedimento dovranno informare le rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti e, il lavoratore dipendente avente diritto all’incremento della soglia di 2000 euro dovrà fornire al datore di lavoro apposita dichiarazione e sarà tenuto ad indicare il codice fiscale dei figli.